Queste sono state le sensazioni che mi hanno pervaso durante la notte tra Sabato e Domenica..mi ci vorrebbe un giorno intero di ferie per scrivere tutto ciò che mi passa, e mi è passato, per la testa ma, ahimè, sono venuto in ufficio solo mezzora prima del solito e pertanto devo concentrare tutto in poche righe...
Prima della gara è stato molto piacevole incontrate tante persone tra cui ovviamente il team avversario: Rb, Micio e Giancarlo... ma anche Nicolap e Luca Ginko erano presenti e scambiare quattro battute con loro è sempre un gran piacere.
Euforia, sofferenza e amarezza dicevo...
Euforia: la partenza è spettacolare, in tre sul palco con davanti una gran folla, lo speaker che presenta la squadra e poi "sbam" via per le strade del centro di Monza.
Euforia, ancora lei, quando tra Villasanta ed Arcore incontro tante persone che conosco e tanti sconosciuti che ti incitano come se fossi una star.
Euforia paradossa quando intorno al 15esimo km siamo colti da un temporale estivo: tuoni, fulmini sullo sfondo e acqua che veniva giù a catinelle...sento una macchina strombazzare, mi giro e sono i miei e mia moglie che mi passano un cappellino, fantastico, correre in queste condizioni mi galvanizza e le gambe vanno che è un piacere.
I miei due compagni di avventura, Lello e Giuliano, fin dall'inizio ne hanno più di me ma fino al 30esimo km non fatico più i tanto a mantenere il loro passo anche se più volte lancio il grido "PIANOOOOO"
Al 29esimo km veniamo sorpassati dal team di Rb & Co, hanno recuperato circa 3min e 20sec, penso che possiamo giocarcelo questo caffè, passano altri 2/3km e inizia la gara vera e con lei la sofferenza...
Sofferenza appunto...da quando si entra in Caloziocorte la strada inizia a salire, le magliette gialle dei pirati nemici sono li davanti, non più di 100mt, la strada sale ripida, cerco di correre con una falcata cortissima, davanti a me Giuliano, quando vede una salita è come uno squalo che sente l'odore del sangue....anche Lello oggi è un folletto che sale sale sale con estrema facilità...al secondo tornante (o meglio alla seconda sessione di gradoni) devo rallentare e mettermi a camminare...da li in poi sarà durissima. Correre in tre non è facile, la corsa è uno sport individuale e per chi ne ha stare al passo del più lento è ancora più difficile che per me cercare di stare dietro loro.
Finiti i tornanti una lunga salita, non proibitiva, che finisce ad Erve, cerco di alternare il passo alla corsa ma mi costa tanta fatica, a livello di fiato, mi sembra di mettere più impegno a cercare di respirare che a mettere un piede davanti all'altro...
All'imbocco di Erve Lello e Giuliano mi fanno da scudieri e mi incitano, cercano di tirar fuori anche quello che ormai non c'è più, Lello addirittura incita la folla e passo in mezzo ad un gruppo di persone che girdano "MAURO, MAURO, MAURO".....fantastico..anche se quelle sensazioni me le sto godendo solo ora, sul momento quasi non riuscivo a sentire ciò che i miei compagni mi dicevano...
Entriamo nel bosco, dopo alcuni passaggi ripidissimi arriviamo al PRA DI RAT, ecco il vero muro del maratoneta, questo è un muro di sassi ed erba vero e proprio, un "sentiero" che si inerpica su per la montagna...il buio è spezzato solo dalle lampade frontali e nei tratti che si sale a "quattro zampe" quando si guarda verso l'alto si vedono le luci di chi ti precede, carica e "mazzata al morale" allo stesso tempo...
Anche qui i miei compagni mi incitano, ma la testa mi gira e sento le orecchie scoppiare, ogni 2/300mt mi devo fermare, 4/5volte mi sono anche seduto, non avevo male alle gambe (o meglio non troppo) ma era il fiato a mancarmi, Giuliano continuava a dirmi "Non sederti, non sederti" riuscivo a rispondergli solo mentalmente perchè le parole non uscivano...
Sembra non finire più...tutti dicono 10 minuti è finita, 10minuti è finita ma della Capanna neanche l'ombra, continuo a cercare acqua da bere, piccoli sorsi per evitare problemi allo stomaco..
Dopo altri passaggi durissimi finalmente la strada spiana un poco e finalmente si intravede l'arrivo...stremato stringo le mani di Lello e Giuliano che mi tirano, leteralmente, su per gli ultimi gradini e la "vetta" è conquistata!!
Troviamo Rb, Micio e Giancarlo già cambiati e, apparentemente, freschi come delle rose...hanno vinto di ben 35 minuti, onore a loro.
Sono un pò amareggiato perchè i miei compagni potevano ambire ad un tempo notevolmente migliore, certo si sapeva che l'anello debole sarei stato io e che le corse a tre sono cosi...mi è però davvero dispiaciuto perdere cosi tanto tra Calozio ed Erve.
Non mi sento di potermi rimproverare qualcosa perchè comunque si tratta di una maratona "estrema" e l'obiettivo dichiarato, caffè a parte, era arrivare e vi assicuro che non c'è stato neanche un solo momento ( a differenza di Amsterdam o Roma) dove ho pensato di mollare...l'avevo detto alla vigilia:"anche con i gomiti, ma lassù ci arrivo"
Sicuramente è stata una notte che mai dimenticherò, non tanto per l'impresa di aver concluso una gara storica (vi assicuro che dalle nostri parti per la gente è qualcosa di leggendario...ieri un vicino è venuto a cercarmi per farmi i complimenti e chiedermi com'era andata...) ma per tutte le sensazioni che hanno fatto da contorno al piatto forte: le uscite con Lello e Giuliano, il pre gara, la partenza, la discesa dalla capanna ad Erve: un ora e mezza tra fango e torrenti con le gambe durissime e il sonno che iniziava a fare capolino ma con la compagnia spettacolare di Lello, Giuliano, Rb, Giancarlo (con cui ho parlato pochissimo a dire il vero...peronsaggio dallo sguardo di ghiaccio :-) ) e Micio...
Un'altra esperienza unica è stata messa in archivio grazie alla sport ed alla corsa in paricolare, ora voltiamo pagina alla ricerca di nuove imprese.